Con Decreto interministeriale del 2 maggio 2020, il Ministero aveva recepito la direttiva 2017/164/UE della Commissione del 31 gennaio 2017, che definiva il quarto elenco di valori indicativi di esposizione professionale in attuazione della direttiva 98/24/CE del Consiglio e che modifica le direttive 91/322/CEE, 2000/39/CE e 2009/161/UE della Commissione.
Nel merito, evidenziamo, in riferimento al nuovo allegato XXXVIII, che:
Confindustria ha monitorato, dapprima in Europa, l’iter di definizione della direttiva e, poi in Italia, la fase di recepimento. A livello europeo i rappresentati dei datori di lavoro hanno evidenziato le difficoltà esistenti per quanto riguarda la disponibilità di metodologie di misurazione utilizzabili per adeguarsi ai valori limite, per alcune sostanze (tricloruro di fosforile, n- l’alcool isoamilico e di -n-butil ftalato).
Nella fase di consultazione delle parti sociali, che si è svolta a livello nazionale, invece, il ruolo di Confindustria è stato teso a garantire un recepimento in linea con i contenuti della direttiva, evitando l’introduzione di ulteriori oneri a carico delle imprese, che potrebbero creare uno svantaggio competitivo nei confronti delle imprese operanti negli altri Paesi europei.